Microservizi: perché l’insurtech ci sta puntando tanto?

PERCHÉ L’INSURTECH PUNTA SUI MICROSERVIZI?

L’insurtech è sempre più orientato verso un’architettura basata su microservizi

I microservizi stanno ormai conquistando ogni settore. L’architettura monolitica ha servito bene le assicurazioni per decenni, portando alla costruzione di sistemi IT funzionali e altamente specializzati. Questo approccio è diventato sempre più obsoleto, grazie alla rivoluzione digitale introdotta dal web e dalle forti innovazioni apportate da trend setter come Amazon, Netflix, PayPal, eBay, Twitter e Uber.

In passato, valutazione del rischio, gestione dei sinistri e rilevamento delle frodi, erano funzioni che operavano con un grado di integrazione organizzativa limitato. Il panorama assicurativo odierno richiede invece un’elevata agilità per adattarsi più facilmente alle innovazioni e cogliere le opportunità.

La catena del valore si sta rapidamente modificando per adattarsi a nuovi modelli di business: embedded insurance, parametric insurance, formule pay as you drive o pay how you drive e modelli insurance as a service.

Open insurance e microservizi

Non stupisce quindi che il moderno business assicurativo sia sempre più orientato verso l’open insurance, che consente di sfruttare l’esposizione dei dati a e da terze parti per aprire nuovi mercati. Un modello più aperto, basato sulle sinergie che possono nascere tra diversi settori e quello assicurativo (mobility, health, viaggi, retail, banking, compagnie tech ) con lo scopo di creare nuovi prodotti integrati che accompagnino l’assicurato in ogni sua attività, anche mentre la sta esercitando.

Secondo uno studio dell’Osservatorio Open Insurance del 30 giugno 2021, basato su un campione di 18 compagnie assicurative e 28 insurtech, in Italia oltre il 70% degli intervistati ha dichiarato di aver avviato sperimentazioni in tale direzione, mentre il 5% si considera già in fase matura.

Stiamo assistendo ad un’innovazione del design di prodotto che utilizza nuove fonti di dati, nuove ipotesi di rischio, micro-segmentazione, servizi ampliati, nuovi approcci di coinvolgimento dei clienti e nuovi canali per raggiungere nuovi clienti. Questi progetti sono possibili solamente sfruttando le potenzialità di una architettura a microservizi, in grado di sostituire applicazioni legacy monolitiche con servizi dedicati a segmenti di processo indipendenti. In questo contesto, gli sviluppatori possono accedere ai dati attraverso API e su questi creare applicazioni digitali, mobile, Internet o cloud.


Quali sono quindi i principali vantaggi di un’architettura basata sui microservizi?

Innovazione rapida

I clienti, ormai digitalizzati, richiedono costantemente nuove caratteristiche. La velocità e la precisione con cui queste vengono rilasciate può davvero fare la differenza nel mercato odierno.

Modularità


Questa caratteristica rende l’applicazione più facile da sviluppare, testare e dona una certa resilienza all’intera architettura.

Scalabilità


Poiché i microservizi sono indipendenti, è possibile scegliere quali ridimensionare e/o personalizzare velocemente e senza intervenire su gli altri o, come in passato sull’intera architettura.

Sistemi eterogenei

I microservizi sono il mezzo che molte aziende scelgono per modernizzare l’applicazione monolitica esistente.

Sviluppo e distribuzione

Parallelizzare lo sviluppo, consente a piccoli team autonomi di sviluppare, distribuire e scalare i rispettivi servizi in modo indipendente. Il time to market è oggi un fattore chiave.

Le piattaforme ICG sono state costruite seguendo strettamente queste logiche, in modo da garantire il massimo grado di personalizzazione e un time to market sorprendente. In un mercato che evolve sempre più velocemente non è permesso rimanere indietro.

La tua impresa adotta già un’architettura orientata ai microservizi? Scopri subito tutti i vantaggi che puoi ottenere.

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